Le origini

La nostra famiglia da sempre ha coltivato vite, castagno, ciliegio e noce in collina e foraggio, frumento e mais in pianura.

La produzione media annua consisteva in una ventina di brente di vino, otto quintali di ciliegie ed altrettanti fra castagne, mele, pere, noci. Al piano una quindicina di quintali fra mais e frumento ed una ventina di fieno.
Nella stalla tre/quattro mucche ed un paio di maiali. Nell’aia razzolavano a galline, anatre, oche e conigli. Una parte era destinata all’autoconsumo ed il resto alla vendita o baratto. Piccolissimi numeri che permettevano meramente di sussistere ad una famiglia media di 5/6 persone. Zone di ‘confine’ le nostre, zone di magra agricoltura benché eroica.

Questo ciclo si interrompe negli anni Sessanta del secolo scorso quando moltissimi abbandonano la terra, costituita da proprietà fondiarie piccole e frammentate, soprattutto nelle zone collinari. Le più penalizzate a causa dalle difficoltà di trasporto, meccanizzazione a causa della morfologia severa del terreno e scarsa fertilità del suolo.

Complici di questa ‘fuga’ la sopravvenuta ‘rivoluzione industriale’ nelle zone suburbane del Torinese e nelle valli adiacenti come la Val Susa, relativamente ricca di acqua e reti di comunicazione. Era difficile astenersi dall’accettare queste nuove opportunità di occupazione. Quindi ecco che tanti contadini si trasformano in pochi anni in operai, impiegati e piccoli artigiani e solo alcuni in operai/contadini, come mio padre.

Tradizioni e Obiettivi

Con il vivido ricordo delle tradizioni colturali del recente passato e con l’obbiettivo principale di recuperare l’ambiente, il paesaggio agrario, di mettere in sicurezza i versanti collinosi lasciati incolti e per anni non più manutenuti, di valorizzare la biodiversitá locale, nel 2003 sorge la nostra piccola azienda agricola.

Ad oggi, passo dopo passo, ha 16ha di proprietà, dei quali circa 2,5 ha sono costituiti da vecchie vigne ora completamente recuperate, 0,5 ha sono uliveti, 0,5ha sono coperti da piante da frutto e noci, di varietà locali, 1 ha sono vecchi castagneti da frutto, 1 ha sono prati e gli altri dieci sono boschi cedui.

La conduzione dell’azienda è famigliare. Le rese produttive sono tenute volutamente basse allo scopo di ottimizzare la qualità del prodotto finale e limitare lo sfruttamento del suolo su cui cresce la biodiversitá.

Con tali dimensioni riusciamo a condurre direttamente tutta la filiera produttiva.

Rispetto ambientale e qualità

Le vigne sono inerbite. Il ‘sottofila’ è sfalciato meccanicamente e l’ ‘intrafila’ è trinciato. L’arieggiamento del ‘sottofila’ è eseguito con fresature a scansione. Ogni tre anni si concima con letame. La potatura e la conduzione della chioma è manuale. La vigna in produzione non viene irrigata. Il diradamento dei grappoli all’invaiatura e la vendemmia sono manuali. Sono 10 in media i trattamenti fitosanitari annui, dei quali 6 con rame e zolfo e 4 con prodotti ‘sistemici’ nei periodi più delicati.

In cantina: pressatura soffice man mano che si raccoglie, lieviti selezionati neutri per la fermentazione alcolica, stabilizzazione tartarica tramite raffreddamento e proteica con bentonite, catena del freddo ed autoclavi durante tutto il ciclo di vinificazione. La vinificazione è quella convenzionale in inox e l’affinamento in bottiglia.

La nostra è una precisa scelta ideologico/produttiva che ci permette, sin da subito ed in modo ‘slow’ e naturale, di godere delle qualità organolettiche dell’uva sin dalla loro prima espressione nel vino, per lasciarci poi recepire più tardi le altre sue evoluzioni dovute ai suoi vari tempi di permanenza in bottiglia.

Insomma, non ci vogliamo perdere niente di quel che ha da dire !

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